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Moria insetti

La lettura del libro intitolato “Siamo ancora in tempo” di Jason Hickel, editore Il Saggiatore e traduzione di Galimberti-Marangon, ha scosso profondamente il mio animo, mostrandomi le pressanti sfide che la specie umana dovrà affrontare: scomparsa degli insetti, penuria di pesci, inquinamento dell’aria, contaminazione dell’acqua, rischio d’estinzione, deterioramento degli ecosistemi, cambiamenti climatici, riscaldamento globale, carestie alimentari, e molte altre ancora. Non c’è altra scelta, è necessario scontrarsi con questi problemi. Perciò ho deciso di pubblicare una serie di articoli sul blog dell’associazione “Gasteju” (Gas di Castel Madama), riportando delle brevi citazioni dal libro di Jason Hickel, con lo scopo di divulgazione, discussione e riflessione su questi argomenti così fondamentali per il futuro dell’umanità.

L’ecosistema degli insetti è in un equilibrio precario. Infatti vi è un elevata moria, con il rischio d’estinzione, sempre più elevato, di molte specie di insetti. Si stima che se gli insetti non svolgessero il loro fondamentale lavoro d’impollinazione, la vita sulla terra potrebbe durare sola altri 3 anni. Gli alberi morirebbero, e così l’ossigeno e l’atmosfera in cui viviamo.

Citazione dal libro “Siamo ancora in tempo”, di Jason Hickel, Ed. Il Saggiatore, Trad. Galimberti-Marangon

“Lo studio ebbe larga diffusione e conquistò le prime pagine dei giornali in tutto il mondo. «A quanto pare, stiamo rendendo vaste distese di terra inospitali per la maggior parte delle forme di vita e ci dirigiamo verso l’Apocalisse ecologica» diceva uno degli scienziati. «Se perdiamo gli insetti, l’intero sistema è destinato a crollare». In media, le popolazioni si erano ridotte di un terzo in soli quindici anni e alcune specie, come le pispole e le pernici, erano diminuite addirittura dell’80%. Gli insetti sembrano essere in calo ovunque. Un’analisi dei dati globali pubblicata nel 2019 ha evidenziato che almeno il 10% delle specie di insetti è a rischio di estinzione, probabilmente anche di più.
Nel 2018 un gruppo di scienziati ha pubblicato uno studio condotto sugli insetti della foresta pluviale di El Yunque, a Portorico, un’area protetta lontana da autostrade, aziende agricole e impianti industriali: uno dei luoghi più selvaggi che si possa sperare di trovare. Eppure gli entomologi hanno scoperto che perfino in mezzo alla giungla la biomassa degli insetti era diminuita fino al 98% in un periodo di trentasei anni: un collasso quasi totale della popolazione. «Non riuscivamo a credere ai primi risultati» ha detto un membro del gruppo all’Economist. «Ricordo che negli anni settanta le farfalle erano ovunque dopo la pioggia. Quando sono tornato, nel 2012, il primo giorno praticamente non ne ho viste.» Peggio ancora, il crollo del numero di insetti aveva a sua volta provocato il declino di una grande varietà di specie che di insetti si cibano, dalle lucertole agli uccelli. L’intero sistema sembrava in disfacimento.”

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